quali erano le magistrature repubblicane dotate di imperium

Egli era poi accompagnato da ventiquattro littori fuori dal pomerium e dodici al suo interno (esattamente come in precedenza accadde al re), al contrario un console da soli dodici fuori dal pomerium o sei al suo interno. Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post. Le caratteristiche principali della carica consolare sono date dall’annualità e dalla collegialità. Egli aveva funzioni similari ad un console, quindi subordinato al dittatore. I di Th. imperium. I consoli, disponendo della suprema autorità in campo militare, dovevano essere dotati di risorse finanziarie adeguate da parte del Senato per condurre e mantenere i loro eserciti. : Fondamentale è il vol. Ciò, di fatto, eliminò il monopolio dell’aristocrazia (nobilitas), che vi era stato fino a quel momento. Le magistrature repubblicane e la conquista dell'Italia (510-264 a.C.) Mentre nell'età monarchica il potere era attribuito unicamente al re, in età repubblicana venne affidato a due magistrati eletti annualmente dall'intera cittadinanza, riunita nei comizi centuriati, dapprima chiamati pretori e in seguito consoli. In caso di estrema emergenza militare (o per altri motivi), era nominato un dittatore (magister populi) per soli sei mesi. Se un console moriva durante l’anno in carica, un altro console (consul suffectus), veniva eletto per completare la durata del mandato. Fino alla metà di febbraio erano aggregate al Sottosettore di Amandola anche le Bande di Sarnano, Piobbico, Montalto e Monastero, comprendenti oltre 200 elementi, prevalentemente slavi, le quali poi si resero autonome, il che per noi fu meglio. Non a caso i testi delle leggi emanate o anche i decreti del Senato romano (senatus consultum), erano depositati nel tesoro sotto la custodia dei questori. Antonio Palo (laurea in archeologia) 1-3), in A. Palma (a cura di) Civitas et civilitas. ), Miscellanea etrusco-italica, III, Roma 2003, 137-154. Dopo la loro elezione, ottenevano l’imperium dall’assemblea. Avevano potere sui mercati cittadini, sui giochi pubblici e gli eventi, nel riparare e preservare i templi, fognature, acquedotti, mantenere i registri pubblici ed emettere pubblici editti. Ma quando a Giuliano de’Medici subentrò come capo politico di Firenze il nipote Lorenzo di Piero, all’anziano Michelozzi furono sostituite nuove figure, meno dotate di © 2015-2021 Storia Romana e Bizantina – Tutti i diritti riservati. Questo fu il motivo per cui la carica ebbe un particolare prestigio. Mommsen, Römisches Staatsrecht, 3ª ed., Lipsia 1887, per la teoria - www.storiaromanaebizantina.it assieme al mio collega dott. Appunto inviato da rhonda ... Questi però avevano il diritto di appello al popolo in caso di condanna a morte. A.Lintott, The Constitution of the Roman Republic, Oxford University Press, 1999, ISBN 0-19-926108-3. Erano considerati come rappresentanti del popolo, in modo che potessero esercitare un controllo popolare sugli atti del Senato (attraverso il loro potere di veto), salvaguardando la libertà civile di tutti i cittadini romani. Sono CEO e founder dei siti: › pagina 17 Prefetti e procuratori I funzionari imperiali più importanti erano i prefetti, a ognuno dei quali vennero assegnati compiti specifici. I questori potevano emettere denaro pubblico per particolari necessità, solo se erano stati precedentemente autorizzati a farlo da parte del Senato. Inoltre le cariche non offrivano un compenso in denaro per chi la ricoprisse ma solamente un prestigio personale. cosi detto « diritto pubblico minano » egli, guardando alle fonti di cui disponiamo, ha affermato che le magistrature repubblicane (escluse le cariche plebee) erano tutte subordinate, dopo l'elezione, ad un voto popolare di obbedienza, il quale di regola era una lex curiate, ma … Dopo Diocleziano le magistrature repubblicane sono nomi vuoti di ogni contenuto. I questori erano eletti dai Comitia tributa, normalmente prestavano assistenza sia ai consoli a Roma e chiamati perciò urbani, occupandosi dell’amministrazione del tesoro pubblico (l’aerarium Saturni), vale a dire delle entrate ed uscite finanziarie, spesso parlando pubblicamente dei saldi disponibili nella tesoreria; oltre ai governatori provinciali, nelle attività finanziarie come loro segretari, come l’allocazione delle risorse o il pagamento delle armate provinciali. In assenza di entrambi i consoli dalla città, senior e junior, il pretore urbano governava Roma, e presiedeva l’assemblea del Senato e le altre assemblee romane. Nel tempo, tuttavia, le differenze tra le edili plebei e curuli scomparvero. Il tesoro costituiva un enorme deposito sia per i documenti sia per le riserve monetarie. Questa carica non rientrava nel cosiddetto cursus honorum, e perciò non segnava l’inizio di una carriera politica. Durante l’anno, uno dei due consoli era superiore in grado rispetto all’altro, e questa graduatoria tra i due Consoli veniva capovolta ogni mese. Sarebbe quindi un errore di prospettiva pretendere di voler predisporre un quadro dei “fondamenti della Repubblica romana” procedendo per grandi temi in maniera atemporale (le magistrature, le assemblee, la religione, ecc. Le magistrature nella repubblica romana. Tutte le magistrature (cariche) erano collegiali, cioè costituite da un insieme di due o più persone, salvo qualche eccezione, ed in genere avevano la durata di un anno; solo il Senato era permanente in quanto i suoi membri erano a vita, permettendo così solamente un ricambio parziale e continuo. Le loro azioni non potevano essere bloccate con il veto, a parte quello dei tribuni della plebe o di un collega censore. M.-L.HAACK, Les haruspices dans le monde romain, Paris 2003. Tutti i poteri dei tribuni derivavano dalla loro sacrosanctitas. Nel 217 a.C., passò una legge che diede alle assemblee popolari il diritto di nominare i dittatori. Ex consoli . Le magistrature che sopravvissero alla fine della Repubblica erano, in ordine di importanza nel cursus honorum: il consolato, la pretura, il tribunato plebeo, l'edilità, la questura e il tribunato militare. Un altro magistrato era il censore, che era preposto al censimento ogni cinque anni, durante il quale poteva nominare nuovi senatori o anche eliminarne di vecchi. Essi erano basati/fondati sulla divisione della popolazione in 6 classi di censo (cio sulla base della ricchezza), Al di fuori di queste 6 classi vi erano i proletari o capite censi, vale a dire coloro che erano censiti in base alla sola persona poich non possedevano altro. I consoli presiedevano le sedute del Senato romano e le assemblee cittadine, avendo la responsabilità ultima di far rispettare le politiche e le leggi adottate da entrambe le istituzioni. Al contrario erano magistrati cum imperio, il pretore, i due consoli, i proconsoli, i propretori, il dittatore, il magister equitum, i triumviri rei publicae constituendae causa consulari potestate, i decemviri legibus scribundis consulari imperio, i tribuni militum consulari potestate e l’interrex. I tribuni, i soli rappresentanti del popolo, avevano l’autorità di rinforzare il diritto della provocatio, che rappresentava una teorica garanzia di un giusto processo, ed un precursore del nostro habeas corpus. Modello etrusco. Erano i più alti dirigenti della procedura giudiziaria. Le magistrature (honores) repubblicane sono caratterizzate tutte da ... all’operato delle cariche più alte. Il suo potere equivaleva alla somma dei poteri di due consoli insieme, senza alcun controllo sul suo operato da parte di alcun organo di governo. Altre azioni che potevano comportare una pena censoria erano le coltivazioni agricole abbandonate, l’essersi sottratto al servizio militare, la violazione dei doveri civili, gli atti di corruzione o ingenti debiti. - www.rekishimonogatari.it assieme alla dott.ssa Maria Rosaria Formisano (laurea magistrale in lingua e letteratura giapponese e coreana) nonché compagna di vita. Ricevette, inoltre, l'imperium proconsolare maius et infinitus, ossia il comando supremo su tutte le milizie in tutte le provincie (questa era una delle prerogativa ROMA. I due consoli della Repubblica erano i più alti in grado tra i magistrati ordinari; erano eletti ogni anno (da gennaio a dicembre) dai comizi centuriati e detenevano il supremo potere sia in materia civile sia militare. Si stabilirono quindi delle regole riguardo le magistrature : il divieto di cumulo, il limite all’ iterazione e l’ ordine fra le magistrature. Il dittatore non era quindi eletto dal popolo, ma come abbiamo visto sopra da un console. Ercolano / Herculaneum (pt. Le magistrature repubblicane furono sostituite da un sistema burocratico e gerarchico, con alla testa ... di unità dell’imperium. A.MAGGIANI, Un santuario vetuloniese di età ellenistica, in: V.Bellelli – A.Maggiani (eds. Le magistrature erano inoltre gratuite, cioè non retribuite, pertanto vi ... magistrati muniti di imperium, ai quali si aggiunsero successivamente esso, porre il veto alle decisioni di tutte le magistrature repubblicane e di fruire della sacrale inviolabilità della propria persona. Nel caso in cui avessero disubbidito agli ordini del dittatore, potevano anche essere costretti a dimettersi. Assunse anche la carica di pontefice massimo, cioè capo dei sacerdoti, e rinunciò alla carica di console. I magistrati non curiali, invece, sedevano su un semplice sgabello. Se un individuo non era dell'ordine senatorio, poteva competere per una di queste cariche magistraturali, se gli Quando le condizioni di emergenza terminavano, il normale governo costituzionale era restaurato. Tutti gli edili avevano ampi poteri sugli affari giornalieri interni alla città di Roma, compreso l’approvvigionamento della città di Roma, e sul mantenimento dell’ordine pubblico. Ne venivano eletti due per una durata di diciotto mesi. I comitia tributa, sotto la presidenza di un magistrato di grado più elevato (un console o un pretore), eleggevano i due edili curuli, i quali disponevano entrambi di una sedia curule, ma non dei littori e neppure del potere di coercitio. Elementi di analogia tra le forme urbane della città etrusca di Marzabotto e il templum augurale di Bantia, Ocnus 11, 2003[2004], 133-148. Una volta terminato il mandato, deteneva il titolo onorifico di “consulare” in senato, ma doveva attendere dieci anni prima di poter essere rieletto nuovamente al consolato. La durata temporale delle cariche derivò dal timore che la gestione della carica, protraendosi per più di un anno, potesse indurre chi la occupava a crearsi un posto di potere e costituire così un pericolo per la libertà degli altri cittadini. Byrd 1995 R.Byrd, The Senate of the Roman Republic, in Senate Document 103-23, U.S. Government Printing Office, 1995. Accanto a quella dei consoli esistevano anche altre magistrature superiori, dotate cioè di imperium: I pretori. Oggi il termine sopravvive nelle denominazioni ufficiali di alcuni piccoli Stati del continente europeo, come il Principato di Andorra e quello di Monaco. Scelta originale per evitare la tirannide. Vi erano magistrati curiali e non, ossia il magistrato poteva sedere sulla sella curulis, una poltrona intarsiata in avorio che ricordava il carro reale al tempo della monarchia di cui facevano uso i re. Dal momento che i tribuni erano considerati l’incarnazione del ceto medio-basso (i plebei), erano per definizione sacrosancti. Studente del corso in Civiltà Antiche ed Archeologia: Occidente dell'Università degli Studi di Napoli - Orientale. Gli edili erano magistrati eletti per condurre gli affari interni di Roma, e spesso collaboravano con le più alte cariche magistratuali. In un paio di rare occasioni (ad esempio durante il tribunato di Tiberio Gracco), un tribuno poté utilizzare una forma di veto estremamente ampio su tutte le funzioni governative. Le cariche pubbliche che costituivano l’amministrazione e il governo dello stato romano erano chiamate magistratus (o honores), così come il loro titolare. Al termine della carica, il magistrato tornava ad essere un cittadino comune e poteva essere chiamato in tribunale per rispondere delle sue azioni durante la sua carica. Ci sono molti motivi per questo cambiamento. A partire dal 367 a.C. troviamo un unico pretore (praetor urbanus), distinta dal consolato, con l’incarico di amministrare la giustizia, ma come i consoli fornito di imperium, e con il diritto di convocare i comizi in assenza del console. Erano, quindi, assistiti da numerosi scriba, che collaboravano nel gestire la contabilità del tesoro centrale o provinciale. ex pretori. Così, quando vi era questa necessità, è come se per sei mesi Roma tornasse al periodo monarchico, con il dittatore che prendeva il posto dell’antico Rex. Egli deteneva un’autorità costituzionale (imperium) pari ad un pretore, e spesso, quando era nominato un dittatore, il senato specificava che doveva essere nominato anche un magister equitum. Gestisco i seguenti siti: Vietata ogni riproduzione senza autorizzazione. Modello greco. Download books for free. SENATO. Abbott, A History and Description of Roman Political Institutions, Elibron Classics, 1901, ISBN 0-543-92749-0. Tecnicamente essi si trovavano al di sopra di una classifica tra i magistrati ordinari (compresi consoli e pretori). Tra questi furono magistrati sine imperio, vale a dire: i questori, gli edili, i censori, i tribuni della plebe, i duumviri, i tre tresviri monetales, i decemviri sacris faciundis, i decemviri agris dandis adsignandis, i decemviri stlitibus iudicandis, i triumviri capitales, i curatores viarum, i quattuorviri viarum curandarum e i triumviri coloniae deducendae. consoli. Se un magistrato minacciava di compiere un’azione contro un cittadino, quel cittadino poteva richiedere la formula giuridica della Provocatio ad populum, che significava sottoporre la decisione del magistrato a quella di un tribuno. ai Dieci di Balia e poi degli Otto di pratica, diventando il principale tratto di unione dei Medici con le magistrature repubblicane. Il magistrato, inoltre, non poteva essere restituito prima della scadenza stabilita per la sua durata, anche se si veniva processati per atti illeciti, ma ciò non accadeva mai. In aggiunta non avevano il potere di convocare il Senato o le assemblee romane. Per poter parlare di quali erano le cariche politiche nella Roma Repubblicana dal 509 al 31 a.C., dobbiamo innanzitutto parlare di magistrature dal termine latino magister che significa maestro. Erano magistrati straordinari: il dittatore con il maestro di cavalleria, il resto erano tutti ordinari. Inoltre le magistrature potevano essere ordinarie o straordinarie. Studi in onore di Francesco Guizzi,I 2013, pp. Mentre erano all’estero, il console aveva un potere assoluto sui suoi soldati e su ogni provincia romana. Spesso il dittatore prendeva il comando della fanteria (quindi delle legioni), mentre al magister equitum rimaneva quello della cavalleria disposta alle ali dello schieramento romano. Erano circondate da mura di cinta e dotate di una grande spazio esterno porticato, per dare la possibilità a chi le frequentava di intrattenersi a conversare. Con il tempo persero però il potere del censo (passato ai Censori) e giudiziario (passato ai Pretori). La loro sacrosanctitas era rafforzata da un impegno, preso con i plebei, di uccidere chiunque avesse danneggiato o interferito con una tribuno durante il suo mandato. E mentre un dittatore poteva ignorare il diritto della Provocatio, questo diritto, così come l’indipendenza dei tribuni della plebe, in teoria continuavano ad esistere anche durante il mandato del dittatore. Erano le città, infine, il centro di diffusione dei modelli di comportamento della società imperiale. Bibl. Whether you've loved the book or not, if you give your honest and detailed thoughts then people will find new books that are right for them. Un tribuno doveva, quindi, valutare la situazione e dare al magistrato la sua approvazione prima che il magistrato potesse eseguire l’azione. La carica di questore era considerata il più basso grado di tutte le maggiori cariche poilitiche romane. I termini “magistratura” e “magistrato”, quindi avevano un significato generico, diversamente da quelli odierni. Un’ovvia conseguenza di ciò fu che si considerava un’offesa capitale era di danneggiare un tribuno, l’ignorare il suo veto, o l’interferire con lui. 228-235 Province romane Il potere del dittatore sul governo di Roma era assoluto e non poteva essere controllato da nessuna istituzione o altro magistrato. F.F. Il console era anche il capo della diplomazia romana, potendo effettuare affari con le popolazioni straniere e facilitando le interazioni tra gli ambasciatori stranieri e il Senato. CHE COSA SI INTENDE PER . Infine, si distinguevano due categorie di magistrati: magistrati cum imperio, e magistrati sine imperio. Dopo essere stati eletti, gli veniva conferito l’imperium dall’assemblea. Quando scadeva il mandato del dittatore, allo stesso modo cessava anche quello del comandante della cavalleria. Egli nominava quindi un Magister equitum (comandante della cavalleria) da utilizzare come suo giovane subordinato. Quali erano le istituzioni della Roma arcaica? Originariamente in numero di 3, due dei quali con funzioni militari e uno con potere giudiziario. Ogni dittatore nominava un magister equitum (comandante della cavalleria), che lo servisse come suo luogotenente. Perché narrando le vicende di Enea, antenato della gens Iulia di cui Augusto faceva parte, esaltava indirettamente la figura dell'imperatore Perché la figura di Enea collegava simbolicamente la cultura romana con quella greca, ammirata dai cittadini romani e dall'imperatore stesso LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA: Magistratura. I magistrati ordinari (come consoli e pretori) rimanevano in carica, ma perdevano la loro indipendenza poiché diventavano dei subordinati del dittatore. Altri pretori avevano responsabilità all’estero, e spesso agivano come governatori di provincia. Simbolo di questo potere erano i “fasci littori”. A sua volta il magister equitum era un magistrato nominato direttamente dal dittatore. Per questi motivi, doveva essere fisicamente presente quando l’atto era presentato. I tribuni, in virtù della loro sacrosanctitas, come rappresentanti del popolo, potevano porre il proprio veto contro qualunque atto o chiunque, compresi i censori, i quali, di solito, potevano agire disgiuntamente; un censore poteva anche multare un cittadino, o anche vendere le sue proprietà, come punizione per aver eluso un censimento o per aver compiuto una registrazione falsa. I censori erano eletti dai comizi centuriati, dopo che i consoli ed i pretori dell’anno avevano iniziato il loro mandato. Il Concilium plebis, invece, sotto la presidenza di un tribuno della plebe, eleggeva i due edili plebei. Il perfido imperium e l'ambigua potestas di Augusto (RG XXXIV. Non appena il tribuno non era più presente, l’atto potreva essere completato, come se non fosse mai stato posto un veto. Il seguente sito web non è una testata giornalistica ma un sito amatoriale e pertanto non avrà un aggiornamento periodico. damnum iniuria datum, Magistrati esecutivi in epoca regia (753-509 a.C.), Magistrati esecutivi in epoca repubblicana (509-31 a.C.), Magistrati esecutivi in epoca alto imperiale (31 a.C. - 284 d.C.), Magistrati esecutivi in epoca tardo imperiale (284 - 476 d.C.), A History and Description of Roman Political Institutions, Governo e organi costituzionali della civiltà romana, triumviri rei publicae constituendae causa consulari potestate, decemviri legibus scribundis consulari imperio, controllo sugli approvvigionamenti del grano, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, legis actio per iudicis arbitrive postulationem, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Magistratura_(storia_romana)&oldid=118851458, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, I pretori amministravano la legge, comandavano anche le armate provinciali, Gli edili erano magistrati eletti per condurre gli affari interni di, In caso di estrema emergenza militare (o per altri motivi), era nominato un. Tanto che entrambi questi magistrati possono essere definiti come “magistrati straordinari”. E se Cicerone e Tito Livio ricordano l’utilizzo dei poteri militari durante una dittatura, altri, come Dionigi di Alicarnasso, ricordano l’utilizzo dei poteri per mantenere l’ordine durante la secessione della plebe. La loro mancanza di poteri magistratuali li rendeva indipendenti da tutti gli altri magistrati, tanto che nessun altro magistrato poteva porre il proprio veto contro un tribuno. E mentre un tribuno poteva porre il proprio veto contro ogni atto di Senato, assemblee o magistrati, poteva solo porre il veto alla legge, non alle misure procedurali vere e proprie. Le istituzioni arcaiche, superata una primordiale e assai fluida fase di strutture claniche federate, vedevano una carica monocratica di vertice, il rex privo di carattere dinastico che si poneva come il capo militare, civile e religioso della comunità. Dal momento che si poteva abusare facilmente di questa carica (a causa del suo potere su ogni cittadino), venivano eletti solo gli ex consoli (normalmente patrizi). Le magistrature repubblicane restavano immutate ma prive d'importanza perché erano tutte sottoposte al controllo dell'imperatore. E poiché la censura era la carica più prestigiosa tra tutte quelle ordinarie, normalmente solo gli ex-consoli potevano ricoprire questo incarico. 1): storia e struttura urbana, Il culto imperiale durante l’Impero di Costantino, L’atteggiamento di Costantino nei riguardi della magia, I misteri eleusini e i misteri orfici nell’Antica Grecia, La battaglia di Isso: la sconfitta di Dario III, il Gran Re dei Persiani e la fondazione di Alessandria d’Egitto. I consoli erano le massime magistrature repubblicane, avendo attribuiti su di loro buona parte dei poteri che erano stati dei Re: assieme esercitavano il supremo potere civile e militare, i Romani dicevano che erano dotati di potestas e imperium. Qualsiasi azione intrapresa contro una valida provocatio” era considerata illegale. I magistrati devono essere: - di sesso maschile; - ingenui (cioè nati liberi); - cives romani; - maggiori di anni 17 (da tale momento inizierà il cursus honorum). You can write a book review and share your experiences. / Essere donna nella Roma arcaica. Il vino, la lana, il silenzio. Fino al 202 a.C., i dittatori erano spesso nominati per sedare i disordini della plebe. Con un plebiscito del 342 fu vietato, da un lato di gerire contemporaneamente due magistrature, dall’ altro di ricoprire la stessa magistratura se non dopo dieci anni. Se il tribuno era fuori dalle mura cittadine, i plebei in Roma non potevano far valere il loro giuramento di uccidere qualsiasi persona avesse danneggiato o interferito con il tribuno. Vi erano magistrati curuli e non, ovvero il magistrato poteva sedere o meno sulla sella curulis, poltrona intarsiata di avorio, che ricordava il currus o carro reale di cui al tempo della monarchia facevano uso i re. I pretori amministravano la legge, comandavano anche le armate provinciali ed eventualmente presiedevano i tribunali. Le cariche repubblicane erano per lo più elettive e temporanee, e l’ordine sequenziale delle cariche pubbliche, fu detto Cursus Honorum. Qualsiasi resistenza contro il tribuno equivaleva a una violazione del suo figura sacra, e comportava la pena di morte. Non avevano l’imperium e neppure erano accompagnati dai littori. Magistrature repubblicane. Di solito si candidavano con i consoli di fronte all’assemblea dei comizi centuriati. I magistrati non curuli sedevano su un semplice sgabello (subsellium).Infine le magistrature si distinguevano in straordinarie e ordinarie. Le magistrature repubblicane e la conquista dell'Italia (510-264 a.C.) Mentre nell'et monarchica il potere era attribuito unicamente al re, in et repubblicana venne affidato a due magistrati eletti annualmente dall'intera cittadinanza, riunita nei comizi centuriati, dapprima chiamati pretori e in seguito consoli. Il termine “magistrato plebeo” (Magistratus plebeii) risulterebbe, pertanto, un uso improprio del termine. Ogni spesa pubblica fatta da un edile curule o da un edile plebeo, doveva però essere autorizzata dal Senato. - www.ganapoletano.it per conto dell'Associazione culturale no-profit GRUPPO ARCHEOLOGICO NAPOLETANO Spesso il dittatore rimaneva in carica fino a quando non era cessato il pericolo, per poi dimettersi e restituendo i poteri concessigli. Other readers will always be interested in your opinion of the books you've read. Le assemblee popolari cessarono praticamente di essere convocate. Il segreto di Roma fu, quindi, la capacità di assimilare le diverse culture su cui dominava e di integrarle in un sistema coerente, che, per quanto ricco di diversificazioni, seppe dare il senso di una comune appartenenza. Per le cariche religiose c’erano … La battaglia per l’Impero Persiano: Gaugamela, I rapporti di Costantino con gli intellettuali pagani, La crisi nell’impero romano nel III e nel del IV secolo, L’atteggiamento di Costantino nei riguardi della Divinazione, La fine del Senato e gli ultimi senatori nell’Occidente romano (476-608), Accadde Oggi: 7 Luglio / “Scomparsa” di Romolo.

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