campionato mondiale di formula 1 1978

Oltre alla March, non partecipò più, in via definitiva, la BRM e mancò all'appello, rispetto alle stagioni 1976 e 1977, anche la nipponica Kojima, anche se venne annunciato un accordo affinché i suoi telai potessero essere utilizzati dalla Kauhsen, scuderia tedesca. James Hunt colse invece il ventitreesimo, e ultimo, podio della sua carriera in F1. Arnoux fu il protagonista dei primi giri: passò Jones al terzo giro, poi Niki Lauda, poi Jean-Pierre Jarier al giro 7 e Nelson Piquet dopo altri quattro giri, portandosi così in quarta posizione, dietro a Jody Scheckter. Villeneuve venne passato da Patrese al giro 14, prima di essere passato anche da Jacques Laffite e Ronnie Peterson. Venne così scelto il solo Bruno Giacomelli, che però declinò l'invito adducendo la non perfetta preparazione della vettura, dovuta all'assenza di prove libere. È iniziata il 15 gennaio e terminata l'8 ottobre, dopo 16 gare, una in meno rispetto alla stagione precedente. La stagione infatti prevedeva un totale di sedici gran premi, ma il G.P. La Ferrari conquistò la prima doppietta a Monza dai tempi del Gran Premio d'Italia 1966. Alla partenza scattarono bene le Ferrari mentre, dietro, al primo tornante, Patrick Tambay volò sopra Niki Lauda, e ruppe l'alettone a Jan Lammers. Al giro 42 Laffite fu costretto a una sosta ai box per un problema alle candele. Entravano così in zona punti Gilles Villeneuve e Jochen Mass; al giro 36 il tedesco però venne scavalcato da Jody Scheckter che, con gomme nuove, era tornato competitivo. [38], Al Glen gli organizzatori rifiutarono l'iscrizione alla gara di Patrese, in seguito alle polemiche scoppiate sulla sua condotta di gara nel tragico GP d'Italia. [27] La Shadow chiese anche che le venissero assegnati tutti i punti mondiali ottenuti dall'Arrows con la vettura incriminata.[28]. Vengono sommati i punti delle prime due vetture giunte al traguardo, per ciascun costruttore. A cinque giri dal termine René Arnoux fu costretto ad una sosta ai box negli ultimi giri per un rabbocco di carburante perdendo così il podio e rientrando in pista sesto. Al giro 47 terminò la gara per Mario Andretti a causa della rottura del motore. Scheckter controllò il ritorno del ticinese e vinse per la nona volta in carriera. [32] La Theodore iscrisse un esordiente, il finlandese Keke Rosberg, al posto di Eddie Cheever che sostituì invece Divina Galica alla Hesketh. Lo svedese, che subì un intervento di oltre sei ore al fine di ridurre le molte fratture, entrò, alle 06:15 del giorno successivo, in coma respiratorio e morì alle 09:50. Carlos Reutemann fu costretto così a una sosta ai box, ove gli furono cambiati gli pneumatici: da quella sosta l'argentino riuscì a migliorare il suo ritmo, anche se ormai era rimasto lontano dalla zona dei punti. Per evitare però che un gran numero di costruttori si trovassero senza pneumatici la Goodyear aveva proseguito comunque a fornire tutti, ma aveva deciso anche di concentrarsi maggiormente su dieci piloti (Mario Andretti, Patrick Depailler, Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Ronnie Peterson, Jody Scheckter e John Watson), fornendo loro tutte le mescole possibili. Il 9 ottobre era stato scelto in quanto in Canada era il Giorno del Ringraziamento. Mario Andretti si trovò così a condurre la gara, seguito da Gilles Villeneuve, Scheckter, Ronnie Peterson, Patrese, John Watson e Jean-Pierre Jabouille. Il battistrada scontava però un problema all'impianto frenante, e già al terzo giro venne passato Reutemann; un giro dopo fu il turno di Villeneuve. La Martini saltò poi i gran premi di Spagna e Svezia, e abbandonò definitivamente il mondiale prima del Gran Premio di Monza. La stagione 1978 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 29ª ad assegnare il Campionato Piloti e la 21ª ad assegnare il Campionato Costruttori. Nei giri seguenti il protagonista in negativo fu Watson, che perse molte posizioni per un guasto al cambio. Nel frattempo, al giro 22, Patrese era stato costretto al ritiro per la rottura del motore della sua Arrows. A Hockenheim fece il suo esordio in F1, con la Ensign, Nelson Piquet. Reutemann, attardato, recuperò nei primi sei giri la sesta piazza passando Jean-Pierre Jabouille e Watson. [8] L'Alfa Romeo venne gommata dalla Goodyear, anche se inizialmente venne prospettato l'impiego di gomme Michelin.[9]. I punti erano attribuiti con il seguente metodo: 9 al primo classificato, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto. Mario Andretti partì bene al via e si mise davanti a Carlos Reutemann, Ronnie Peterson, e le due Brabham di Niki Lauda e John Watson. Poco dopo la curva Tarzan Didier Pironi e Riccardo Patrese, partiti rispettivamente diciassettesimo e tredicesimo, si toccarono, innescando un incidente molto spettacolare. In Sudafrica, l'Arrows, oltre Patrese, iscrisse anche Rolf Stommelen, che mancava dal Gran Premio d'Italia 1976, corso con la Brabham. Il 17 agosto 1978 era stato ufficializzato il passaggio di Jody Scheckter dalla Wolf alla Scuderia Ferrari per la stagione 1979. Al quarantasettesimo giro Alan Jones, avvicinatosi a Villeneuve, lo attaccò alla nuova chicane: il canadese fu autore di un testacoda: l'australiano divenne primo e il ferrarista poté ripartire ma la sua gomma posteriore sinistra stava iniziando a sgonfiarsi. Con la Merzario l'Italia schierava un secondo costruttore, dopo la Scuderia Ferrari, per la prima volta dai tempi della Iso-Williams nel 1974, mentre la Theodore fu l'unico costruttore di Hong Kong nella storia della F1. [16] Nel GP degli Usa Est e nel Gp del Canada la McLaren ebbe come sponsor principale, in luogo della Marlboro, la Löwenbräu, azienda tedesca produttrice di birra. [9] La casa statunitense si giustificò affermando che il passaggio della Ferrari alla Michelin aveva elevato il livello tecnico delle coperture, tanto che la casa avrebbe voluto limitare la fornitura a soli tre o quattro team. La McLaren affidò nuovamente la sua terza vettura ufficiale a Bruno Giacomelli. Ora, dietro al ticinese, si trovava sempre René Arnoux, seguito dalle due Ferrari e da Jean-Pierre Jarier. Laffite continuava a perdere posizioni scendendo fino al nono posto in pochi giri. Quattro giri dopo Villeneuve superò Depailler, che poco dopo, al giro 51, si ritirò per un guaio al cambio. Al giro 11 anche Watson fu costretto a una sosta non programmata, per sostituire gli pneumatici. La classifica vedeva sempre primo Andretti, che comandava su Villenueve, Peterson, Patrese, Reutemann e Mass. L'altro pilota italiano, Alberto Colombo, già non qualificato nei gran premi di Belgio e Spagna con l'ATS, venne impiegato sulla Merzario, che per la prima, e unica, volta schierò due vetture. Ed è composto da gare di velocità per le quali il regolamento più … [52], La scelta ricadde su questo impianto costato circa due miliardi di dollari,[53] dopo aver esaminato otto zone differenti di Montreal. La scuderia britannica confermò anche Alan Jones, impiegando perciò due vetture nella stagione.[30]. Ritiro anche per Lauda, un giro dopo, anche lui per lo stesso motivo. La gara del pilota della Wolf terminò al giro 33 per un guasto al propulsore. La stagione 1971 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 22° ad assegnare il Campionato Piloti e la 14° ad assegnare il Campionato Costruttori. [39] La commissione di sicurezza della Formula 1 (composta da Lauda, Hunt, Andretti, Fittipaldi e Scheckter) aveva inviato un fax agli organizzatori per chiedere di non ammettere Patrese al via. Carlos Reutemann fu il più veloce al via e conquistò subito la vetta della corsa, seguito da Ronnie Peterson, James Hunt, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi, Patrick Tambay e Gilles Villeneuve. A Zolder, alla ATS, Arturo Colombo sostituì Jean-Pierre Jarier (che preferì concentrarsi sulla Formula 2). La gara del pilota di casa fu definitivamente rovinata al ventiseiesimo giro, quando ebbe un contatto con Jacques Laffite, dopo che il pilota della Ligier lo aveva appena passato. Campionato mondiale di Formula 1 Campionato mondiale di Formula 1 Categoria automobilismo Nazione internazionale Prima edizione 1950 Piloti 20 Squadre 10 Costruttori Mercedes Ferrari Red Bull McLaren Renault AlphaTauri Racing Point Alfa Romeo Haas Williams Motori Mercedes Ferrari Honda Renault Pneumatici P Pirelli Pilota campione (2019) Lewis Hamilton Squadra campione (2019) … Al giro 42 Jacques Laffite ebbe un problema col pedale del freno che urtava quello della frizione, ciò provocò un guasto al motore, che lo costrinse al ritiro. La vettura, con l'avantreno disintegrato, prese fuoco, fermandosi in mezzo alla pista. [17], Uscirono dal mondiale quasi tutte le scuderie private, che impiegavano telai costruiti da altri. Due giri più tardi anche Jabouille si ritirò per un guasto a una valvola. La classifica vedeva così sempre in testa Patrick Depailler, seguito da Jones, Laffite, Scheckter, Andretti e Carlos Reutemann. L'Alfa tornò solo nel Gran Premio d'Italia ove la Rebaque presentò per la prima volta la vettura costruita in proprio, che sostituiva la Lotus 79, fino a quel momento utilizzata. [63] La decisione venne contrastata dalla FOCA, l'associazione dei costruttori, che minacciò di presentarsi al via del campionato senza tener conto di tale divieto, avendo già progettato le monoposto per la stagione 1979. Alla partenza Ronnie Peterson scattò davanti a tutti, seguito da Carlos Reutemann e Mario Andretti. Derek Daly, quarto, andò in testacoda mentre Piquet, dopo aver segnato il primo gpv della carriera, quando era all'inseguimento di John Watson, fu costretto al ritiro per un guasto alle sospensioni, a cinque tornate dal termine. La stagione 1977 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 28° ad assegnare il Campionato Piloti e la 20° ad assegnare il Campionato Costruttori. Rientrò in pista undicesimo. L'australiano ottenne così il primo podio per la Williams da quando era rientrata come costruttore. Percorse quasi un intero giro su tre ruote, fino a quando la ruota posteriore sinistra si strappò e, trattenuta dalle tubazioni dei freni, venne trascinata a rimorchio, dietro la vettura. Jody Scheckter scalò così al secondo posto, seguito da Laffite e Fittipaldi, che passò Pironi al giro 38. Alla quarantesima tornata Gilles Villeneuve, in quel momento secondo, fu costretto a rientrare ai box con una gomma anteriore dechappata e l'ala anteriore rotta. Ora la gara vedeva sempre primo Andretti, seguito da James Hunt, John Watson, Jacques Laffite, Ronnie Peterson e Niki Lauda. La stagione 1981 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 32º ad assegnare il Campionato Piloti e la 24º ad assegnare il Campionato Costruttori. Patrese passò Jabouille già al quarto giro e scalò di un'ulteriore posizione quando, due giri dopo, James Hunt si ritirò col motore rotto. Il numero di piloti al via veniva ridotto per le gare previste su un circuito cittadino. L'altra scuderia francese che fece l'esordio, anche se solo stagionale, la Renault, portò Jean-Pierre Jabouille, come l'anno precedente. Successivamente però la firma di contratto con la CBS per la trasmissione del gran premio consentì di trovare nuove risorse. Il pilota argentino della Scuderia Ferrari scontava dei problemi agli pneumatici, tanto che venne passato sia da Niki Lauda che da Patrick Depailler, al giro 14. Alan Jones subì una foratura lenta che consentì il sorpasso a Scheckter e Villeneuve; Depailler si fermò poco dopo a sostituire le gomme. [67] Da questa stagione tutte le vetture di un costruttore portavano punti validi per la classifica della Coppa Costruttori, e non solo la prima vettura giunta al traguardo. Ad Anderstorp Keke Rosberg, lasciato senza macchina dall'abbandono della Theodore Racing, trovò comunque un volante all'ATS, ove sostituì Alberto Colombo. È iniziata il 9 gennaio e terminata il 23 ottobre, dopo 17 gare, una in più rispetto alla stagione precedente. Furono ben 7 i piloti francesi al via del mondiale. Si trovò così al comando John Watson, seguito da Patrick Depailler, Niki Lauda, Mario Andretti, Jody Scheckter e Alan Jones. Vennero prospettati anche i ritorni della Firestone con la Lotus, e quello della Pirelli con un'eventuale vettura Alfa Romeo. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 1 dic 2020 alle 17:22. Jones passò Scheckter al termine del primo giro. La scuderia francese adottò, in sostituzione, il tradizionale Ford Cosworth DFV.[5]. Campionato mondiale costruttori di Formula 1 Il campionato mondiale costruttori di Formula 1 (in inglese Formula One World Constructors' Championship, abbreviato WCC) viene attribuito ufficialmente dalla Federazione Internazionale dell'Automobile ed è determinato da un particolare sistema di punteggio, che nel corso degli anni è variato, basato sui risultati ottenuti in ogni Gran Premio. [27], Alla Wolf, al posto di Scheckter, arrivò James Hunt. del Canada adelantado al 8 de Octubre, Solo i dieci più bravi avranno le gomme veloci, Arturo Merzario construirá su proprio monoplaza, Divina Galica: todo el mundial con la "Hesketh". [21] L'avventura della scuderia tedesca durò soli due gran premi, poi il materiale venne acquistato dalla Merzario. Nel Gran Premio d'Olanda il pilota locale Michael Bleekemolen trovò un volante all'ATS, al posto di Hans Binder. René Arnoux, secondo, conquistò il secondo podio consecutivo, mentre Jean-Pierre Jarier, terzo, conquistò il terzo e ultimo podio della carriera in F1. La gara venne interrotta e ripresa sulla distanza originaria. Anche Piquet però fu costretto ad abbandonare la gara a due tornate dal termine per un problema al motore. In questo campionato venivano schierate vetture di Formula 1 degli anni precedenti. [49] Il circuito venne comunque modificato: la partenza del gran premio venne spostata dall'Ocean Boulevard all'inizio della Shoreline Drive. [54], Il 26 ottobre 1978 l'Automobile Club di Bologna annunciò l'accordo con Bernie Ecclestone, capo della FOCA, per la tenuta di un gran premio sul Circuito di Imola per tre stagioni. I due erano seguiti da Alan Jones, Niki Lauda, Jean-Pierre Jarier, James Hunt, John Watson e Jody Scheckter. Al giro 33 Piquet passò Villeneuve per la quinta posizione. Héctor Rebaque aveva annunciato di avere un'opzione per la fornitura delle vetture britanniche fino al 1981.[18]. I seguenti piloti e costruttori presero parte al campionato del mondo di Formula 1 nella stagione 1979. Proprio la casa milanese, pur non presente all'evento, pose un veto alla sua partecipazione. Con questo risultato la Lotus si aggiudicò per la settima volta la coppa Costruttori. La corsia dei box stessa venne ampliata a 11 metri di larghezza, contro i 9 precedenti. Vi furono invece i soliti cambi di sede, dovuti all'alternanza fra circuiti della stessa nazione. [56], La CSI stabilì inoltre che solo altri quattro piloti in più, rispetto a quelli ammessi alla gara, potessero prendere parte alle qualifiche. Vinse comunque Alan Jones, per la seconda volta nel mondiale dopo la vittoria nel Gran Premio d'Austria 1977, al volante di una Shadow. Il brasiliano però venne ingaggiato dalla B&S Fabrications, per correre su una McLaren privata, assieme a Brett Lunger. Patrese minacciò di adire a vie legali qualora non fosse stato reintegrato fra gli iscritti.[42]. Vinse Jacques Laffite (che conquistava nuovamente vittoria, pole e gpv come in Argentina) davanti al compagno Patrick Depailler: questa fu la prima e unica doppietta della Ligier. Al giro 47 la rincorsa dell'australiano venne limitata da un problema all'alettone anteriore della sua vettura che si stava staccando. Un giro dopo Jabouille perse ancora una posizione, a vantaggio di Jean-Pierre Jarier. Mario Andretti era però penalizzato dalla poca benzina rimastagli, così venne passato da Ronnie Peterson. Al trentatreesimo giro Jarier passò Mass e Regazzoni prese una posizione a Reutemann. [11] La casa britannica venne avvicinata all'accordo con la Martini & Rossi,[12] che invece sponsorizzò la Lotus. L'Arrows del padovano restò in mezzo alla pista per diverso tempo; nella confusione creatasi, Niki Lauda superò Jacques Laffite al secondo giro, ponendosi al terzo posto. Tambay fu poi costretto all'abbandono, per testacoda, al giro 34. Alla variante Goodyear, arrivò per primo Gilles Villeneuve seguito da Niki Lauda e Mario Andretti. Per il giudice, l'Arrows, per non perdere i privilegi derivanti dal fare parte della Formula One Constructors Association presentò nel Gran Premio del Brasile 1978 una monoposto basata su 179 piani dei 422 totali necessari per progettare una vettura di F1. Al termine del primo giro, dietro ai due battistrada, vi erano Jean-Pierre Jabouille, Didier Pironi, Jacques Laffite, Niki Lauda e Keke Rosberg. In Francia l'irlandese Derek Daly, già presente ad inizio stagione con la Hesketh, prese il posto di Jacky Ickx all'Ensign. Al giro 13 Vittorio Brambilla scalzò Mass dal sesto posto. Brett Lunger invece venne ingaggiato dalla Liggett Group/B&S Fabrications, che disponeva di una McLaren privata. [28] Venne così messo sotto contratto il nordirlandese John Watson, che lasciò il suo volante della Brabham al giovane brasiliano Nelson Piquet. Nel gruppo di testa Patrick Tambay scontava dei problemi causati da un alettone danneggiato, mentre Piquet perse diverse posizioni per il motore non al meglio. La stagione 1979 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 30ª ad assegnare il Campionato Piloti e la 22ª ad assegnare il Campionato Costruttori. Héctor Rebaque, invece, fondò una sua scuderia, che impiegò una Lotus 78. La Germania con l'ATS tornava ad avere un proprio costruttore dal 1972, ai tempi dell'Eifelland. [48] Il Gran Premio del Giappone rientrò nel calendario iridato nel 1987, a Suzuka, mentre il circuito del Fuji tornò a ospitare una gara di F1 solo nel 2007. Il rapporto tra Brabham e Alfa, che scadeva al termine del 1978, venne rinnovato[6] pur nell'incertezza del team inglese, scontento della volontà della casa milanese di far debuttare una propria monoposto. Continuava anche la rincorsa di Depailler: passò Andretti al giro 24 e Lauda al giro 26. La gara di Hunt venne però penalizzata da una gomma deteriorata, tanto che il pilota della McLaren fu costretto a una sosta ai box, che lo fece scendere in diciottesima posizione. Il Gran Premio del Brasile lasciò Interlagos per il nuovo Circuito di Jacarepaguá, costruito nei pressi di Rio de Janeiro. [1] Il Gran Premio di Spagna scambiò il suo posizionamento in calendario con il Gran Premio di Monaco, tornando così prima gara iridata in Europa della stagione. Anche lui come Reutemann partì dai box, con la vettura di riserva. Il miglior risultato in una gara iridata erano stati il secondo posto di Mike Hailwood nel Gran Premio d'Italia 1972. La stagione 1974 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 25ª ad assegnare il Campionato Piloti e la 17ª ad assegnare il Campionato Costruttori. Un giro dopo, James Hunt si ritirò per un'uscita di pista; ciò coinvolse anche Jarier che venne superato da Pironi e dovette poi rientrare ai box. Ora, al giro 66, la gara era comandata da Depailler, davanti a Scheckter, Lauda, Watson, Pironi, Patrese e Tambay. Nel Gran Premio di Svezia la Brabham presentò la BT46B su cui era stato applicata, al retrotreno, una gigantesca ventola. Lauda si trovò in crisi coi freni e fu costretto al ritiro al giro 12. [74], Il Gunnar Nilsson Memorial Trophy, inizialmente inserito nel calendario degli appuntamenti non validi per il mondiale non venne sanzionato dalla FIA come un gran premio, e per tale ragione si decise di trasformarla in una gara a cronometro. Al termine del primo giro, la classifica vedeva in testa Villeneuve, poi Jones, Carlos Reutemann, Jacques Laffite, Jean-Pierre Jabouille, Clay Regazzoni, René Arnoux, Didier Pironi, John Watson e Jean-Pierre Jarier. Al giro 48, Scheckter fu costretto al ritiro a causa del dechappamento della gomma; solo 9 vetture erano ancora in corsa. All'altezza della chicane James Hunt e Peterson, affiancati in quel momento, vennero a contatto: la Lotus dello svedese sbandò e andò a urtare il guardrail posto all'imbocco del vecchio anello ad alta velocità. Daly era all'esordio nel mondiale ed era il primo pilota del suo Paese dai tempi di Joe Kelly, che aveva disputato due gran premi di Gran Bretagna tra il 1950 e il 1951. Clay Regazzoni abbandonò l'Ensign per la Shadow, dove trovò Hans-Joachim Stuck, proveniente dalla Brabham. Per Gilles Villeneuve si trattò della seconda vittoria iridata. Dal Gran Premio di Germania la Theodore Racing rientrò nel campionato utilizzando la Wolf WR3. L'annuncio venne criticato dall'ACI, che si considerava l'unico soggetto intitolato per chiudere un tale accordo, così come dalla Commissione Sportiva Internazionale, unico ente predisposto per l'omologazione dei circuiti. Il titolo dei piloti è andato per la prima volta a Mario Andretti e il titolo costruttori per la settima volta alla Lotus. [22] Ambrosio, nel corso del campionato 1977, aveva espresso la volontà trasformare la Shadow in una scuderia italiana con sede a Torino,[23] e la stessa Arrows era stata inizialmente presentata come Ambrosio Racing Team. John Surtees giustificò la decisione per la difficoltà di trovare un buon pilota, da cui derivava l'impossibilità di comunicare alla CSI la composizione della squadra entro il 1º dicembre 1978, e per la politica seguita dalla Goodyear nell'allocazione degli pneumatici. L'Ensign iscrisse due vetture: una per Danny Ongais (per lui due gran premi con l'Interscope Racing nel '77) e Lamberto Leoni, non qualificato nel Gp di Monza 1977 con la Surtees. Formula One (also known as Formula 1 or F1) is the highest class of international auto racing for single-seater racing cars sanctioned by the Fédération Internationale de l'Automobile (FIA). L'ordine della ripartenza fu determinato dalla classifica al secondo giro e la classifica finale venne stilata per somma di tempi. [73] La FISA, dopo aver depennato il Gran Premio di Svezia dal calendario iridato, confermò comunque la possibilità per l'Automobile Club di Svezia di tenere una gara non valida per il mondiale alla data prevista del 16 giugno. Poco dopo, Villeneuve subì il dechappamento della ruota, ma decise di proseguire, dopo un lungo alla prima curva. È iniziata il 15 gennaio e terminata l'8 ottobre, dopo 16 gare, una in meno rispetto alla stagione precedente. Il giro successivo Scheckter passò Depailler, che scontava dei problemi al cambio. La stagione 1974 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 25ª ad assegnare il Campionato Piloti e la 17ª ad assegnare il Campionato Costruttori. Tre giri dopo, però, un guasto al motore della sua monoposto, lo costrinse al ritiro. Davanti vi era sempre la coppia della Lotus seguiti da Lauda che precedeva Carlos Reutemann, John Watson ed Emerson Fittipaldi. In quel Gran premio fece il suo esordio la Sachs Racing, che utilizzava un'Ensign. * Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale. [58] L'Italia ospitò così per la prima volta una gara non valida per il campionato, dal Gran Premio Repubblica Italiana, corso nel 1972, sul Circuito di Vallelunga. Dietro allo svedese vi erano Jody Scheckter, Patrick Depailler, Reutemann (che non aveva riportato danni), James Hunt e Jacques Laffite. La classifica vedeva perciò, dietro a Villeneuve, Jones, Regazzoni e Scheckter, il duo della Renault Jean-Pierre Jabouille-René Arnoux, seguito dalle tre Tyrrell di Jarier, Pironi e Daly. Ultimatum di Ecclestone per il G. P. del Brasile, INTERLAGOS (JOSÉ CARLOS PACE & AYRTON SENNA), Domani prove a Monaco, No al G.P. In realtà il risultato fu sub judice per alcuni giorni, visti i tanti reclami fatti dalle scuderie avversarie. Gilles Villeneuve scattò al via molto bene, portandosi in testa davanti a Alan Jones, Clay Regazzoni, Nelson Piquet, Didier Pironi e Jacques Laffite. Settantunesima vittoria per la Lotus, che così eguagliava il record della Scuderia Ferrari. Dopo 10 tornate, a seguire i due della Lotus, vi erano Jones, Lauda, Hunt, Jacques Laffite e Gilles Villeneuve. Al via Patrick Depailler conquistò la vetta della gara, precedendo Alan Jones, Nelson Piquet, Jacques Laffite, Mario Andretti e Clay Regazzoni, Jody Scheckter e Gilles Villeneuve. Alla Lotus, per sostituire Ronnie Peterson, venne ingaggiato Jean-Pierre Jarier. Rimase la sola Rebaque, che si affidò inizialmente a una Lotus 79-Ford Cosworth, vettura che nella stagione 1978 aveva vinto il titolo piloti con Mario Andretti, e quello per i costruttori. [2], Successivamente saltò il Gran Premio del Giappone, per cui il numero di gare si ridusse a 16. Quest'ultima si affidò a due debuttanti: l'olandese Jan Lammers (che aveva vinto nel 1978 il campionato europeo di F3) e il romano Elio De Angelis, che si era imposto nel campionato italiano di F3 1977 e aveva disputato, nel 1978, il campionato europeo di F2. La conferma del pilota canadese venne messa in dubbio dopo l'incidente al Gran premio del Giappone: veniva prospettata l'ipotesi di un suo impiego saltuario, alternato a quello di altri piloti come Eddie Cheever o Elio De Angelis.[31]. Dietro al francese vi era Watson, autore di una bella rimonta. Scheckter cercò negli ultimi giri di avvicinarsi a Villeneuve, ma senza successo.

Persona Testo Tha Supreme, Il Cerimoniale Sgrelli Pdf, Squadre Migliori Fifa 21, Guadagnare Online Seriamente, 28 Agosto Si Celebra, Johannes Compositore Cruciverba, Tesina Terza Media Donne Pdf, Matrimonio A Prima Vista 2020 Tv8, Test Preselezione Concorso Istruttore Direttivo Amministrativo 2019, Santo Di Oggi 11 Febbraio 2020, Console Anni '90 Con Giochi Incorporati,